Per gli Indù il Tulsi o Tulasi è considerata una pianta sacra (già descritta nei Veda) dedicata a Visnù e Krishna e per questo motivo ne hanno un enorme rispetto: le foglie vengono usate nei riti quotidiani per il benessere della famiglia e per tenere lontano gli insetti dalla casa.
La buona crescita del Tulsi determina se un luogo è più o meno salubre. Si ritiene infatti che la sola presenza di questa pianta “magica” abbia il potere di scacciare gli spiriti maligni e, per contro, attirare le benedizioni divine: infatti il legno di Tulsi viene utilizzato nelle cerimonie per accendere fuochi sacrificali.
Si crede che il legno di Tulsi portato al collo al momento della morte allontani il deva Yamaraj. In alcune zone dell’India viene anche chiamata “Regina di tutte le piante”.
La leggenda vuole che Tulsi fosse una bella ragazza di nome Maharani di cui Krishna si era innamorato, ma lei era già sposata con un guerriero. Il suo desiderio per lei era talmente forte che Krishna per averla si trasformò nelle sembianze del marito. La ragazza una volta scoperto l’inganno gli lanciò una maledizione per farlo diventare una pietra: il dio, irato per questo fatto, la trasformò e la imprigionò in una pianta alla quale diede il nome di Tulsi.